“Durante lo studio e la stesura della tesi di laurea all’università di Padova, che verteva sulla Repubblica di Venezia tra apogeo e crisi, mi sono accorto, da veneziano, che della nostra storia si conosce davvero troppo poco. Ho sentito forte il bisogno di condividere tutto quello che avevo studiato e scoperto, perché convinto che un popolo che dimentica la propria storia è un popolo che non ha futuro. Ho voluto così iniziare a raccontare rivolgendomi ad un pubblico il più vasto possibile, scegliendo quello che per me è lo strumento più diffuso: il romanzo.

Nasce quindi “Il Principe di Venezia”, che riporta il lettore nella Venezia del 1494, scendendo nelle calli e risalendo nei palazzi del potere, per capire la diplomazia e l’arte di governo della Serenissima. Ho rievocato un personaggio del calibro di Caterina Corner, regina di Cipro e signora di Asolo, circondandola di personaggi, tra finzione e realtà storica (come ad esempio Bartolomeo d’Alviano), che vivranno tra ambasciate segrete, caccia all’uomo, giochi di potere, intrighi e una resa dei conti che si compirà sul campo di battaglia di Agnadello (1509) dove il possente esercito veneziano sfiderà il re francese e la sua cavalleria.

Dopo questo fortunato inizio esce “Leoni da Mar”, dedicato alla potenza marittima veneziana. Ho ideato un romanzo d’avventura tutto incentrato sulla Guerra di Cipro e la Battaglia di Lepanto (1571). Uno dei personaggi che avevamo incontrato ne Il Principe di Venezia come giovane co-protagonista, diventa qui attore principale, eroe indiscusso della guerra delle informazioni tra Cipro, Venezia e Costantinopoli, mentre Famagosta viene assediata e la famiglia che con difficoltà il nostro Zuan ha costruito viene divisa dall’invasione turca. E per salvare un nipote fatto prigioniero e inchiodato al remo di una galera corsara, Zuan dovrà far rotta, in una corsa contro il tempo, proprio nel centro della più grande battaglia navale della storia.

A Settembre 2019 è uscito anche l’ultimo romanzo della trilogia, I cavalieri di San Marco, che temporalmente si pone a cavallo tra il primo e il secondo libro. Il nostro eroe Zuan, giovane e combattivo, si trova ancora una volta invischiato nelle vicende intricate del Mediterraneo orientale del 1539, quando Venezia è in guerra con la Sublime Porta per difendere le proprie basi nel Peloponneso. Ma un antico manoscritto, che reca seco una verità inconfessabile e pericolosa per l’integrità stessa della Serenissima, viene scoperto da un ammiraglio turco. Così un’ordine segreto, creato dopo la trafugazione del corpo di San Marco (827 d.C.), viene ridestato per cercare di salvare quello che di più caro è custodito nella Basilica di San Marco. Due flotte correranno in una disperata caccia al tesoro fino ad Alessandria d’Egitto, dove si compirà la Storia così come oggi la conosciamo. Un romanzo tra indagine e finzione vuole svelare quello che davvero potrebbe essere nascosto a Venezia, nonostante molti indizi siano effettivamente posti in bella mostra e visibili tutt’oggi. 

Con questi tre romanzi ho voluto raccontare un secolo d’oro per la Repubblica di Venezia, che sebbene sia descritta da molti come una potenza in declino, nei miei libri riemerge invece in tutto il suo splendore e la sua forza.

La trilogia sta riscuotendo un buon successo principalmente nel Veneto, i primi due volumi sono già stati ristampati, e per poter raggiungere lettori interessati alla storia veneta anche fuori dal circuito di distribuzione, sono stati resi disponibili su Amazon i formato eBook: www.amazon.it/dp/B088N5RCTX.

In occasione dell’Acqua Granda di novembre 2019, ho lanciato una campagna di vendite online dei libri che hanno prodotto oltre 3.100 euro che ho destinato interamente alle librerie più colpite di Venezia, ricevendo i ringraziamenti personali anche del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia.

In fase di studio, un romanzo (ma potrebbero essere più d’uno) che riporti il lettore tra fine Trecento e inizio Quattrocento, quando è iniziata la nostra storia unitaria (il Veneto come oggi lo conosciamo è stato annesso alla Repubblica di Venezia tra il 1404 e il 1405, e rimarrà tale in modo pressoché continuativo fino al 1797).

Andrea Zanetti